17/04/2020

17/04/2020

17/04/2020

Cosa?

Cosa ti fa alzare alla mattina?

Cosa ti ricorda che sei vivo?

Cosa pensi appena sveglio?

Chi?

Chi ti fa alzare la mattina?

Chi ti ricorda che sei viva?

Chi è il tuo primo pensiero?

E se le cose più importanti non fossero delle cose ma delle persone?

Chi sarebbe quella persona nella tua vita?

C’è ancora? O è scappata via da te?

C’è qui con te? O ti è lontana?

Hai mai pensato di scappare con me? Di volare lontano?

Io sì.

Perché è la speranza di un futuro senza paura che mi fa alzare.

Perché sono le mie lacrime che scendono sempre più spesso a ricordarmi che sono viva.

Perché penso che deve, deve andare meglio.

Perché penso a te.

Perché ci sei te.

Perché sei te e la voglia di sentirti.

Perché sei te, ancora

Perché sei qui, lontano, ma qui.

Perché sei sempre tu la mia risposta.

31/03/2020

31/03/2020

31/03/2020

Oggi mi sono chiesta quando mai torneremo alla normalità, certo, i dati sembrano incoraggiarci a vedere una luce, i telegiornali continuano a dirci di non demordere, di continuare a prestare attenzione, ma che i numeri di contagi continuano, poco, a calare come descritto nelle curve studiate.

Ma quando mai torneremo alla realtà vera e propria? Non parlo della possibilità di muoversi, del ritorno in aula, del ritorno a bere uno spritz circondati da amici, non parlo dei mezzi pubblici di nuovo stracolmi di persone. Parlo della vera normalità. Dell’idea che abbracciarsi non sarà più un reato, dell’idea che andare ad un concerto sarà normale e non un evento eccezionale. Torneremo a non avere paura? Perché anche chi si sente bene, chi non ha avuto nessuno vicino a quello che sta accadendo, chi è fuori da tutto questo casino e sente solo al telegiornale un sacco di numeri che per lui sono vuoti, anche lui, in qualche modo, non ne uscirà illeso. Perché tutti siamo coinvolti in questa guerra senza vincitori, una guerra invisibile, che si sta combattendo senza armi, ma che uccide tanto. Siamo coinvolti tutti e tutti stiamo accusando i colpi.

Ma quando torneremo a non avere paura? Quando ci guarderemo negli occhi come esseri umani e non possibili “untori”? Quando potrò riabbracciare chi amo senza la paura di poter prendere o, peggio, di passare questo stramaledetto virus? Quando si potrà smezzare una sigaretta senza pensare alla possibile conseguenza? Quando ne usciremo?

Sono certa che usciremo da queste case, sono certa che si arriverà ad un numero insignificante di contagi, sono certa che tornerò in aula, sono certa che tornerò ai concerti o al cinema. Ma quando tornerò a non aver paura?