18/04/2020

18/04/2020

18/04/2020

Ho sempre sognato di vivere per conto mio, avere una casa tutta mia. Me lo immaginavo limpidamente: io che entravo nel mio appartamentino, mettevo le chiavi sopra al mobile e mi sedevo sul divano, da sola, stanca di una giornata passata fuori casa o, ancora, io che giravo per casa in accappatoio in ritardo per qualche appuntamento. Tutto completamente sola. Ho sempre sognato di vivere da sola, di essere indipendente e di fare quello che volevo, di non avere nessuno pronto a dirmi quello che avrei dovuto o non dovuto fare, libera di non pranzare o di cenare con un pacchetto di popcorn, libera di lasciare il letto sfatto, libera di farmi tutti i bagni caldi di cui ho bisogno. Ero pronta ad essere sola per sempre.

Perché da sola niente può andare storto, perché da sola l’unica causa del mio stato infelice sono io. Sola, libera da ogni costrizione, sola, libera da ogni vincolo, libera dallo stare male per qualcuno, a causa di qualcuno. Non avrei mai permesso a nessuno di bruciare la mia casa, di renderla cenere, da sola e al sicuro.

Ho sempre sognato di avere una casa tutta mia, di essere indipendente e libera, di restare sola. Poi ho scoperto che non volevo una casa con dei mattoni, con una porta o un divano, ciò di cui avevo bisogno non era una casa, era sentirmi a casa. Ho sempre sognato di vivere per conto mio perché vivevo in una casa che non era casa, dove c’erano più litigi che sorrisi, dove chiudersi in camera normale e tutti volevano scappare. C’era lei, che tornava nella notte fonda, quando io avrei dovuto dormire, c’era lui, che tornava e faceva solo casino. E poi c’ero io, che non mi staccavo da quel letto, mai, e sognavo solo di vivere da sola, per non sentire la porta che sbatte, per non aver più paura di sentire altre urla, minacce e altre porte che sbattono.

Ho sempre sognato di vivere per conto mio perché ho sempre avuto paura di condividere qualcosa con qualcuno, perché una casa si può cambiare, si può ricostruire, ma quando una persona ti brucia, ti brucia per sempre e poi ti spegne.

“This is a place where I don’t feel alone
This is a place where I feel at home’Cause, I built a home
For you
For meUntil it disappeared
From me
From youAnd now, it’s time to leave and turn to dust”

The Cinematic Orchestra “To Build A Home”

11/04/2020

11/04/2020

11/04/2020

Una mattina, una delle mattine domenicali che io amavo tanto perché mi accoccolavo tra le sue braccia per la maggior parte del tempo e sapevo che niente sarebbe andato storto, una di quelle mattine così, quando la luce si infiltrava nella stanza buia come a chiedere il permesso e lui mi stringeva forte e il mio cagnolino si posizionava tra le nostre gambe, quando ero sempre nuda. E mi sentivo al sicuro nonostante la mia nudità mi imbarazzasse, ero spogliata dai miei vestiti e dai muri che mi avrebbero dovuta difendere. Una di quelle mattine lui mi prese il cellulare “Ti faccio sentire io ora una canzone”.

E diventò la mia canzone, quella da ascoltare quando il buio diventa troppo più forte di me, quando sento freddo perché non ho più i suoi baci a tenermi al caldo, quando sento che c’è qualcosa che non va e allora quella canzone mi fa ricordare tutto: ci sarà lui a prendersi cura di me.

Ogni tanto mi fanno paura i miei demoni, sono così cattivi, mi fanno diventare quella che non sono e ora che non ci sono i suoi occhi ad ucciderli come Superman con gli occhi laser, ora che ogni giorno rischio di non rialzarmi più, io me la prendo con lui che non è qui a tirarmi fuori dal mio lago ghiacciato di pensieri e demoni che mi sta facendo sprofondare, mi arrabbio con lui come se, arrabbiandomi, potessi portarlo qui, come se posse materializzarsi qui con me. Ma lui non è qui. E non può esserci.

Ho paura che il ricordo della Gio felice, piena di entusiasmo, ubriaca d’amore, piena di ironia, ho paura che il ricordo della vera me svanirà via e non resterà niente se non rancore e odio seminato ora, in un momento così. Vorrei che il ricordo della vera me rimanesse per sempre dentro di lui fino a che non servirà più il ricordo, fino a che inizieremo a costruirne mille di momenti solo nostri da ricordare, ancora.

“E’ ancor notte tu non puoi dormire
senti il respiro sai che è lì accanto a te
e quando arriva sa come annientarti
ruba quel bagliore che io vedo da qua
non hai una pausa neanche per un giorno
un demone che brucia il sangue dentro le vene
ed io lo so che se non faccio in tempo
appassirà il ricordo che nascosto di me

Che cosa darei per non farci caso
guardare lassù e non sentirsi piccoli
per amare di più senza aver mai perso nessuno
parlare con te darti il mio coraggio
affronta i tuoi demoni”

Fast Animals and Slow Kids- Demoni